« Al di là del ponte si trova il centro della città, una piazza affollata, verso sera, come in un giorno di festa. È una calca di uomini vestiti di nero e ragazzi disegnati col diamante e il carbone. Attorno a questa piazza si aggrovigliano, come visceri, i vicoli e le stradine scoscese, attraverso cui si regrediscono fino nel cuore del tempo. Il puro medioevo, intorno. Ti spingi giù verso il basso e arrivi alle mura di un forte, svevo o normanno, puntato come uno sperone verso là dove l’abisso di Massafra si apre sulla pianura sconfinata. »
(Pier Paolo Pasolini)
Massafra, territorio della Civiltà Rupestre, conosciuta come la “Tebaide d’Italia”, si estende su un territorio di 12.552 ettari e conta una popolazione di circa 32.000 abitanti.
Ospitale cittadina, arroccata su uno sperone roccioso, a 110 metri sul livello del mare, domina lo Ionio, da qui si possono scorgere i monti della Calabria e il perimetro del Golfo di Taranto.
Famosa per il suo Carnevale, Massafra mantiene inalterate le tracce del suo passato fatto di Greci, Romani, Longobardi, Normanni e Svevi, ma le origini della città sono tutt’oggi non chiare, pur conservando resti risalenti al Neolitico la città viene citata per la prima volta in un documento longobardo del X secolo come gastaldato, ovvero sede di un funzionario regio che amministrava il territorio.
Città dalle mille facce, luogo di interesse per molti turisti, avvolta da leggende che diventano realtà nei misteriosi percorsi della civiltà rupestre, Massafra ha un cospicuo patrimonio storico, artistico, paesaggistico e monumentale: architetture religiose (Chiesa Madre, Santuario della Madonna della Scala, Chiesa dei Santi Medici, Santuario della Madonna di Tutte le Grazie, Santuario e convento di Gesù Bambino, Chiesa e convento di San Benedetto, Duomo di San Lorenzo Martire, Chiesa di Santa Lucia, Convento dei Cappuccini, Chiesa di San Toma); insediamenti rupestri; architetture civili (Palazzo De Notaristefani, Municipio, Torre dell’Orologio), Castello di Massafra, le gravine( Gravina della Madonna della Scala, Gravina di San Marco, Gravina di Santa Caterina) e infine la Riserva naturale del Monte Sant’Elia.